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Igiene e prevenzione

                                                 Sigillature
Oramai inserite anche nelle linee guida ministeriali le sigillature vengono universalmente riconosciute come importantissimo strumento di prevenzione.
Infatti, dopo che il dente erompe in arcata, soprattutto il molare presenta una superficie masticatoria ricca di solchi e fossette, cioè anfrattuosità dove non è ancora avvenuta la completa mineralizzazione, quindi per alcuni anni questa parte è più vulnerabile all'attacco della carie. Sigillando la superficie si permette che avvenga la fisiologica chiusura di solchi e fossette senza che il dente ne subisca danno.
Parliamo del 1 e 2 molare cioè il molare del VI e XII anno, denti permanenti che vanno salvaguardati come un bene caro.
                                                       
                             
   
Il dente viene accuratamente pulito e preparato per accogliere il sigillante, un materiale composito simile a quello usato per i restauri dentari, ma fluido, in modo che una volta bagnate le anfrattuosità si possa indurire, creando così una protezione permanente e duratura del dente senza rovinarlo in alcun modo .

                            Otturazioni minimamente invasive


Se invece il solco è già cariato come si vede nella foto soprastante eseguita al microscopio, niente paura si fa un'otturazione minimamente invasiva. La parola chiave è essere conservativi, cioè rimuovere solo il tessuto cariato senza sacrificare quello sano mantenendo integra l'architettura e resistenza dentale.

                                          Fluoroprofilassi


FLUOROPROFILASSI IN ITALIA ATTRAVERSO L'USO DI COMPRESSE/GOCCE + DENTIFRICIO.
Il fluoro gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione della carie dentale ( la più diffusa patologia batterica cronica multifattoriale), e lo fa in diversi modi:
° riduce l' accumulo di placca batterica
° disturba l'adesione dei batteri allo smalto
° interferisce nel metabolismo dei batteri
° rafforza lo smalto
° e infine riduce la sensibilità dentaria.
Il Fluoro non lo troviamo negli alimenti in quantità sufficiente per esplicare la sua funzione, lo si trova invece nell'acqua. In tal caso se è al di sotto dei 0,3 mg/l lo si deve assumere in altra forma (compresse, gocce e dentifricio).
Normalmente ad eccezione dei paesi dove si è effettuata la fluorizzazione dell'acqua potabile, la sua quantità è troppo bassa, valore comunque verificabile per ogni regione d' Italia (Trieste secondo i dati Acegas è al di sotto dei 0,3 mg/l).
Anche le acque minerali in bottiglia ne contengono poco, da verificare sulla confezione.


Per la Mamma è consigliata l'assunzione di Fluoro già dopo il 3 mese di gravidanza e nel corso dell'allattamento.
Dosi e modalità di assunzione variano in base all'età e al singolo caso e rientrano nelle nuove linee guida Ministeriali.

Le foto appartengono ai casi dei dottori G. e P. Gherbassi .


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